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Longega con Sufjan

(Da Primo Lustro di Andrea Longega, prima pubblicazione nervosa; da leggere, se possibile, con un pezzo qualsiasi dell’ultimo Sufjan Stevens sullo sfondo, diciamo questo)

Ma è il diritto e il rovescio della natura.
Il suo omen e amen distribuiti a caso.
La sua casistica e la sua onnipotenza.

Solo ogni tanto
ci mostra un po’ di cortesia –
i nostri cari morti
ce li butta nei sogni
Wisława Szymborska

Gera propio ela co quel paltonsìn camèlo
de trenta ani fa e no pareva che’l tempo
lo gavesse fruà (par far prima lo strenzéva
in parte co un gròpo dópio de la sintura)
gera solo che la gaveva tuti
tuti i cavei bianchi…

ma in fondo no xe
come co névega in Piassa?
che la ciésa deventa ancora più bela?

 

Era proprio lei con quel cappottino color cammello / di trent’anni fa e non sembrava che il tempo / l’avesse consumato (per far prima lo stringeva sul fianco / con un nodo doppio della cintura) / era solo che aveva tutti / tutti i capelli bianchi… // …ma in fondo non è / come quando nevica in Piazza? / che la chiesa diventa ancora più bella?

 

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