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CCCP veneto

CCCP V

In canottiera distendono fango
sul porfido appena posato
perché la risacca livelli
la sabbia. Lungo le rive di questo
versante del mare di Galilea
non temono che venga
un Cristo con la spada
a farne pescatori:
sanno ancora poche parole,
ma già camminano sull’acqua
di Mestre gettando con braccia
sicure e màrlboro in bocca le reti
di malta e sampietrini.

Da “Strada lavoro” di Sebastiano Gatto.

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I lupi

Si entra nell’estate, ma i Nervi sono ancora randagi sulle pietre azzurre per la luna.
Una poesia estratta da “Un bestiario” di Mariagiorgia Ulbar.

Ci somigliano i lupi usciti dall’inverno
sospesi sulla neve un po’ per volta
scendono verso terra e torna
l’erba che odora rovinosa e forte.
I lupi ti piacciono per gli occhi verdi
e quel grigio scuro di mai vecchi
perché stazionano nei branchi, sicuri
stanno ogni giorno e ogni notte,
ma poi si sperdono randagi
sulle pietre azzurre per la luna.
Vanno a guardare alle finestre,
poi vanno indisturbati sempre oltre.
Con una pecora che ha voglia di morire
fanno accordi
su come vuole essere sbranata,
se a pezzi o in una volta sola.

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Che nervi!

Un’intervista, oggi, su Nazione Indiana.
Grazie a Francesca Fiorletta!

(A brevissimo sarà possibile acquistare online anche gli altri due titoli, “Un bestiario” di Mariagiorgia Ulbar e “Strada lavoro” di Sebastiano Gatto. Entro una settimana le spedizioni).

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Longega con Sufjan

(Da Primo Lustro di Andrea Longega, prima pubblicazione nervosa; da leggere, se possibile, con un pezzo qualsiasi dell’ultimo Sufjan Stevens sullo sfondo, diciamo questo)

Ma è il diritto e il rovescio della natura.
Il suo omen e amen distribuiti a caso.
La sua casistica e la sua onnipotenza.

Solo ogni tanto
ci mostra un po’ di cortesia –
i nostri cari morti
ce li butta nei sogni
Wisława Szymborska

Gera propio ela co quel paltonsìn camèlo
de trenta ani fa e no pareva che’l tempo
lo gavesse fruà (par far prima lo strenzéva
in parte co un gròpo dópio de la sintura)
gera solo che la gaveva tuti
tuti i cavei bianchi…

ma in fondo no xe
come co névega in Piassa?
che la ciésa deventa ancora più bela?

 

Era proprio lei con quel cappottino color cammello / di trent’anni fa e non sembrava che il tempo / l’avesse consumato (per far prima lo stringeva sul fianco / con un nodo doppio della cintura) / era solo che aveva tutti / tutti i capelli bianchi… // …ma in fondo non è / come quando nevica in Piazza? / che la chiesa diventa ancora più bella?

 

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